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L'umanità è fatta di mescolanze: come insegnano le culture mediterranee, caraibiche, sudamericane, il meticciato rappresenta un destino ineluttabile: non da subire passivamente, bensì da considerare come un'occasione imperdibile per una decisa apertura alla diversità e alla scelta. È il momento di promuovere l'essere transculturale, la nuova mobilità planetaria, di affrontare il nostro tempo con strumenti interpretativi adatti, senza alcun timore. Nessuno perderà la propria identità, al contrario la rafforzerà e la celebrerà, attraverso il processo di ibridazione. Questo saggio, in una nuova edizione ampliata e rivista destruttura, anzi decolonizza la nostra mente, e prova a pensare per nuove categorie. Partendo dalla storia si intraprende un percorso che si pone come il 'manifesto del meticciato contemporaneo': una riflessione cruciale per il nostro tempo, un'affilata antropologia dell'in-differenza. Prefazione di Marco Aime. Postfazione di Guido Barbujani.